L' Uomo e il COSMO

L' Uomo e il  COSMO

mercoledì 29 settembre 2010

** Sii Chi sei, finalmente!**


** Sii Chi sei, finalmente!**

*DA STAZIONE CELESTE*

Maestro Kuthumi

Amico, mi rivolgo a te, come l’ho fatto molte volte, e vengo oggi a proporti di concludere un affare. Non vengo a venderti o a comperarti qualcosa, ma pronuncerò parole che faranno fiorire nel tuo cuore una miriade di stelle, uguali a ciò Che sei.
Nel tuo cuore, nella tua anima, risiede la supremazia di tutto ciò che rappresenta l’universo.
Nel minino interstizio, c’è la Vita e in tutta la tua grandezza, c’è la Forza.
Che queste ti permettano un giorno di spalancare orecchie e occhi!
Parecchie volte è stato detto che tu eri una divinità fra le divinità che noi rappresentiamo. Tutti, al livello della tua comprensione.
Oggi ti esprimerò che tu non hai mai cessato di essere Dio, LUI STESSO.
Colui che è la carne della tua carne è il Senza Nome e colui che ti ha donato la vita è Lui stesso in persona.
Colui che porti non è una scintilla ma una totalità ed è a te che mi rivolgo con la deferenza che tu rappresenti,
allo stesso titolo di ciò che sono anch’io.
Molte volte hai provato a convincerti che appartenevi a un grande sistema di groviglio di vite,
poste qua e là su dimensioni o piani differenti,
o ancora negli eteri che ancora non puoi nominare.
Hai appreso che la tua molteplicità ti permetteva di vivere e di fare esperienza di ogni genere di facoltà,
particolarmente la maestria, come nell’istante in cui ti parlo.
Mi appello a questa poiché mi rivolgo a te, il Maestro incarnato che mi legge o che mi sta di fronte.
Ti accolgo sul mio seno come un fratello poiché fai parte di me e io faccio parte di te.
Non sono dunque per niente così elevato o lontano ma sono un’estensione di te, un’estensione di Dio.
Non credere che ti riporto al catechismo o all’interno di un qualsiasi dogma; ti esprimo in questo istante
che tu incarni Dio su questo piano terrestre,
come nell’immensità della Vita sperduta oltre i confini di tutti gli Universi.
...Oggi è un giorno nuovo per te,
benché tu l’abbia già vissuto su altre dimensioni e in altri involucri di carne o di luce.
Sono venuto a liberarti, Amico mio.
Liberarti dalle tue paure, dai tuoi preconcetti, dalle tue mancanze, dalla tua sofferenza, dai tuoi limiti, da Te.
Sono venuto a renderti tutto ciò che ti appartiene
e a liberarti dalla tua gogna sociale, culturale, familiare e tutto il resto.
Allora, chiudi gli occhi, se lo puoi, e guardati finalmente come Sei.
Sei questo capolavoro davanti a te,
uno splendore di Luce immensa che pulsa come un cuore e che respira come il vento fra le nuvole.
Sei questa immensità senza fine né inizio,
che ride vedendoti mentre ti riconosci.
Sei la Sorgente di ogni cosa,
sei la Creazione delle creazioni
e fai pure parte di ciò che si chiama l’inizio, l’immaterialità, il non Creato.
Sei Tutto.
SEI, Amico, e sei sempre stato, come me,
come noi della Gerarchia,
così piccola rappresentazione di tutta questa immensità di Vita.
PACE.

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