L' Uomo e il COSMO

L' Uomo e il  COSMO

venerdì 20 febbraio 2009

Non sei tu a vincere...


Non sei tu a vincere

Noi non vinciamo quando una squadra fa un gol ad una partita. Può essere bello, divertente, esaltante.
Ma non vinciamo noi. Non vinco io e non vinci tu. Qualcuno va al governo, ma non sei tu ad andarci.
Tu resti là a tifare per altri. Loro vanno al governo, o segnano alle partite, o fanno un film
Puoi anche apprezzare lo spettacolo.. ma non sei tu e non sono io.
Sembra che ce la inoculino da sempre questa distinzione tra protagonisti e spettatori, tra elité ed eteni gregari che vivono semmai di polvere di gloria riflessa.
Gregarietà come un onda.. gregarietà come una malattia.. Dell'anima, della mente.
Arrivi a credere che lo spazio a te concesso sia sempre quello. Una nicchia dove poter campare con una certa decenza. Ci convinciamo nel tempo che possiamo avere solo tot, che noi siamo il popolo bue, la maggioranza grigia. Quelli che "vanno a rimorchio". Altri sono i leader, altri gli scrittori, altri fanno i film, altri fanno musica, altri giocano.. altri CREANO.
Però c'è questa briciola. "Noi abbiamo vinto il campionato... noi abbiamo vinto le elezioni", Ci sono queste molliche buttate tanto per dare consolazione. Ma tu non hai vinto il campionato, e tu non hai vinto le elezioni. Solo altri che hanno vinto, e che cercano una claque pagante, militanti e sostenitori da intruppare.
Ma ancor di più.. perché devi essere un gregario?
Chi l'ha detto? Perché devi essere uno spettatore? Perché puoi essere solo un lettore?
Perché ci accontentiamo spontaneamente ormai?.. senza che nessuno ce lo dice, ci arriviamo da soli, abbiamo imparato la lezione. Non è diffiicile impararla, dato che tutto intorno a noi urla mediocrità. Tutti a mostrarti l'arte dell'accontentarsi, l'arte dell'arrangiarsi, l'arte del volare basso. L'arte del "mangia il mangime nel tuo pollaio". Per anni ovunque hai messo il capo, parenti, amici, colleghi, ti sei specchiato in manifesti di resa e arrendevolezza, in consigli di umiltà e deferenza. "Striscia ragazzo striscia.. e ringrazia". Sogna un posticino, ringrazia per l'elemosina del potente di turno. E strozza in gola la tua rabbia. Si diventa esperti nell'ingoiare i rospi dopo un pò di anni. Esperti nella nobile arte nel calare le brache, e nel sorridere forzato e spento di chi vede i suoi giorni futuri sempre uguali, sempre sullo stesso binario.

continua...

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